I SIMBOLI DELLA MASSONERIA 

INDICE

2.0.- Introduzione  – Il simbolismo massonico è molto complesso ed occorre molto tempo per entrare nello spirito delle immagini.  Essendo la Massoneria non dogmatica, non v’è interpretazione data come legge per alcuno dei  simboli di cui parleremo. Ognuno di noi Sorella o Fratello può fornire nuove e personali interpretazioni …..  continua a leggere

 2.1.- Le Colonne

2.2.-  Il fenomeno dell’’Eggregore

2.3.- Il Grande Architetto dell ‘Universo

2.4.- La leggenda di Hiram Abiff

2.5.- Simboli vari

Squadra e compasso –  Il Pavimento a scacchi – La Memorah – L’Ara Il libro della legge sacra – I sette gradini – Il cordone – Il Delta – Pietra grezza e levigata – Sole e Luna – Lo Zodiaco – Filo a piombo e livella – Maglietto e Scalpello – Il Regolo – La Cazzuola – L’Acacia – La Melagrana Equinozi e Solstizi –  I quattro elementi – I segni Cardinali – L’Acacia

2.6.- Il Grembiule (articolo)

 

INTRODUZIONE di Franco Eugeni

Il simbolismo massonico è molto complesso ed occorre molto tempo per entrare nello spirito delle immagini.  Essendo la Massoneria non dogmatica, non v’è interpretazione data come legge per alcuno dei  simboli di cui parleremo. Ognuno di noi Sorella o Fratello può fornire nuove e personali interpretazioni e a nessuno è concesso di pontificare sui significati. Ricordiamoci che ognuno percorre un suo cammino individuale, nella via del proprio perfezionamento. E’ importante comprendere che il Simbolismo nasce in contrapposizione al realismo, con l’obiettivo di penetrare al di là delle apparenze del reale. Una visione  molto considerata è che la  realtà autentica non va individuata nell’esistenza oggettiva delle cose ma nelle idee; per i cultori del simbolo l’essenza della realtà non sta in ciò che si vede con gli occhi, ma in ciò che si percepisce con la mente.

Ricordiamo che il termine Simbolismo, ha origine da un movimento artistico e letterario le cui prime manifestazioni risalgono alla Francia del 1860 e che  coinvolge  arti figurative, poesia e musica. La data di nascita ufficiale è il 18 settembre 1886, data in cui il poeta Jean Moréas pubblica su “Le Figaro” il Manifesto Simbolista. Si sviluppa anche in altre nazioni, ad esempio in Austria con Gustav Klimt,  le cui opere Nuda Veritas (1899)Pallade Athena (1898) rispecchiano  i parametri dell’arte simbolista. In Inghilterra il Simbolismo si lega all’idealismo romantico dei  preraffaelliti, tra i  quali spiccano Dante Gabriel Rossetti e Edward Burne-Jones, assumendo quei toni sensuali e onirici, in cui la bellezza si fonde con la malinconia. In Italia il Simbolismo attecchisce ma con caratteristiche molto diverse e più legate all’attualità. Il pittore Giovanni Pellizza da Volpedo, ad esempio, trova ispirazione nelle rivolte operaie e contadine per realizzare opere che traducano sotto forma di simboli i problemi politici del tempo.

Ma il simbolo, al di la del  movimento, citato solo per importanza storica, accompagna l’uomo,nella sua evoluzione, da sempre. Gli antichi disegni ritrovati nelle caverne dell’uomo preistorico, sono già delle astrazioni dalla realtà, quindi sono simboli. Noi vogliamo comprendere i simboli rivolgendoci ad una particolare collezione di simboli , quella massonica. E’ un buon inizio per comprendere, ragionare e disquisire. Anche perchè se dall’inizio dei tempi  il Simbolismo vede affermarsi temi legati alla religione, alla mitologia, al sogno e alla nostalgia decadente di un mondo antico, tale mondo appare oggi  offuscato, ma assolutamente non  cancellato,  da quella che alcuni letterati definiscono la tirannia della ragione, che condurrebbe ad una realtà unica imposta dall’oggettività della scienza. Noi riteniamo tuttavia che tale tirannia della ragione va a fondersi mirabilmente con la altrettanta annosa tirannia degli antichi sogni.

ELENCO DEI SIMBOLI DA TRATTARE (sono 16)

Squadra e compasso
Sono i simboli basilari della Massoneria, in quanto necessari per elevare costruzioni stabili e regolari. Divengono quindi per analogia i simboli dei mezzi ordinatori delle virtù e delle conoscenze che inducono alla perfezione dello spirito. In questa chiave si può identificare nella Squadra la Morale e nel Compasso la Spiritualità. In altri termini, la Squadra simboleggia la rettitudine e la dirittura d’intenzione, di propositi e di opere, cioè rappresenta un obbligo, una norma immutabile, un dovere; il compasso, invece, la Volontà, la Capacità, il Genio. In grado di apprendista la prima sovrasta e controlla il secondo, mentre in secondo grado i due simboli si equilibrano, e nel terzo il Compasso sovrasta la Squadra. Così, per gradi, sono significati i rapporti tra l’una e l’altra facoltà

La squadra è talora detta rappresentare la materia, ed il compasso lo spirito o la mente. Ancora, la squadra può esser detta rappresentare il mondo del concreto, o la misura della realtà oggettiva, mentre il compasso rappresenta l’astrazione, o giudizio soggettivo.

Esiste anche un’altra interpretazione al simbolo della Squadra e del Compasso, che spiega anche il significato della lettera G posta all’interno dei due strumenti. Correntemente si considera la squadra posta a V come simbolo della regolarità dei muri, della loro perpendicolarità; il compasso invece indica la possibilità di disegnare archi e prendere le misure.

In sintesi, possiamo sostenere che mentre la Squadra raffigura la rettitudine nell’azione, il Compasso simboleggia la misura della ricerca; proviamo però a cambiare il punto di osservazione, cercando di studiare la loro interazione.

Filo a piombo e livella
Il filo a piombo è l’elemento dell’equilibrio interiore e suggerisce l’idea dell’ascesa stabile, lineare, disegnando una linea verticale idealmente infinita – in quanto conduce alla perfezione. Allude alla ricerca del trascendente ma anche all’elevazione indispensabili per una costruzione che si innalzi per quanto possibile verso la dimensione superiore.
La livella, strumento destinato alla designazione della perpendicolarità, dell’orizzontale rispetto al verticale, significa la capacità di costruirsi un sistema di riferimento, e perciò l’arricchimento spirituale, mentre per altri versi simboleggia il comune destino della Morte, ed ammonisce gli uomini a prepararsi alla Grande Livellatrice

 

Maglietto e Scalpello
Il Maglietto rappresenta la forza di volontà, la ferrea determinazione ad agire per il bene, secondo quanto dettato da Virtù e Coscienza; lo Scalpello prefigura il Discernimento, cioè la capacità di distinguere le parti utili della pietra, essenziali alla costruzione, da quelle inutili.
La combinazione della forza di volontà e della capacità di discernimento produce il graduale perfezionamento dei pezzi dell’opera.
Così, se il Maglietto esprime la volontà di agire, lo Scalpello simboleggia la conoscenza di ciò che deve esser fatto, di contro a ciò che deve essere evitato. In ultima analisi, i due strumenti segnalano la necessità di combinare azione e pensiero.

 

Pietra grezza e levigata
In senso generale, la metafora della pietra è legata alla sua assimilazione con il massone stesso; il lavoro massonico di squadratura e di levigatura della pietra grezza corrisponde al lavoro su sé stesso che il massone compie per passare dallo stato informe, incosciente e passivo del profano a quello formato, regolato e creativo del libero muratore. Come la pietra grezza è inadatta alla edificazione della cattedrale, perché male si combina con le altre pietre e produce instabilità e disarmonia, così la pietra cubica, regolare e levigata, si assembla nella sua unicità con le altre ugualmente lavorate, e contribuisce in tal modo all’edificazione del Tempio. Questa correlazione implica, di conseguenza, che un massone lavora al bene e al progresso della Patria e dell’Umanità prima di tutto incessantemente migliorando sé stesso.

 

Il Regolo
Emblema della perfezione e dell’ordine che risultano dall’azione giusta ed equilibrata, dai tempi remoti è lo strumento della comparazione tra grandezze e della armonia della proporzione. Citato nella Bibbia, era anche lo strumento con cui l’egizio dio Ptah misurava il crescere della acque del Nilo e significava la legge. Qualunque sia la scala utilizzata, allude alla necessità di impostare confronti costruttivi sulla base di parametri stabili e regole stipulate e condivise.
E’ anche simbolo delle 24 ore del giorno, una parte delle quali deve essere dedicata al pensiero, mentre un’altra parte deve essere impiegata lavorando, riposando, ed anche aiutando fraternamente chi ne ha bisogno.

 

La Cazzuola
Strumento del Muratore che serve a stendere la calce che connette le pietre, simboleggia la beneficenza, ossia la volontà di soccorrere chi è nel bisogno. Esprime così la bontà attiva, la carità, ovvero quella buona volontà dovuta al genere umano. L’amore fraterno che crea la coesione tra pietra e pietra è come la calce – morbido e capace di adattarsi ad ogni forma e situazione, quando viene steso, resistente senza essere rigido poi, quando connette le parti nell’intero della costruzione. La cazzuola serve a mescolarlo, a fonderlo, a portarlo alla perfetta amalgama, a toglierne l’eccesso per portarlo laddove scarseggia – a diffondere quindi benevolenza illuminata e tolleranza generosa. Per questo, è strumento di elezione del Muratore-Costruttore, nella sua costante azione positiva di attivo edificatore.

 

Il Delta
Detto anche Triangolo di Salomone, il Triangolo Equilatero prende il suo nome dalla forma maiuscola della terza lettera dell’alfabeto greco. Rappresentazione geometrica del tre (la triplicità è di fondamentale importanza nella simbologia muratoria), nella tradizione pitagorica simboleggia l’ascesa del molteplice all’Uno, in quella cristiana la trinità, e compare in molte altre teosofie come simbolo della divinità come Perfezione. Nel Tempio, il Delta luminoso è posto ad oriente ed ha al centro il G dalle numerose interpretazioni (God, oppure Gnosi, Geometria, Generazione) o il tetragramma ebraico o lo schema della tetractis pitagorica o l’occhio divino – simbolo del principio creatore o del sole, principio luminoso della vita.

 

Sole e Luna

Il Sole si associa ad una numerosa serie di valenze simboliche, fra cui quella dinamica-assiale, secondo la corrispondenza Sole-Spirito-Fuoco; quella amorosa e intellettiva, in quanto il sole è analogo al calore come la verità alla luce; quella purificatrice; quella eroica e mediatrice, poiché il Sole adempie in molte antiche tradizioni alle funzioni di “eroe” (che scende ogni sera nel regno degli Inferi e ne esce ogni giorno vittorioso) e di guida dell’anima umana nell’aldilà.
Più in generale, il Sole rimanda al Maschile, al principio attivo, ed è quindi simbolo dell’Origine, del principio, della ragione che rischiara le tenebre ed illumina le intelligenze.
La Luna, specularmente, esprime invece il Femminile, l’oscuro, l’intuizione e la mutevolezza delle forme.
Il suo carattere è femminile, e tale ci appare nella cura materna che manifesta col suo corso crescente-calante, regolando lo sviluppo della natura. Ma esprime anche, con le sue diminuzioni e le sue scomparse, la privazione dell’uomo terreno che ha perso la dignità primordiale. Tuttavia ci presenta anche l’immagine mediatrice delle forze celesti, perché riflette la luce del Sole ed è la signora delle Acque.
Massonicamente, Sole e Luna rappresentano l’alternanza e l’equilibrio di giorno e notte, di bianco e nero, di attività e riposo, e la dialettica degli opposti.

 

Zodiaco

Secondo l’ètimo greco, “cerchio di figure di animali” era, secondo la definzione platonica, “cancello del cielo”.
In Massoneria lo zodiaco è usato come sistema simbolico e non ha carattere divinatorio e astrologico, ma prefigura piuttosto una visione cosmogonica dell’Universo. I segni zodiacali sono raffigurati lungo la fascia superiore del Tempio, a significare la varietà polimorfa del cosmo che si condensa nella sintesi terrestre. Ogni gruppo di segni, secondo geometrie ternarie e quaternarie (ogni elemento, fuoco, terra, aria ed acqua, raggruppa tre segni, i quali sono domicilio di sette pianeti – tre più quattro) secondo la stagione e la successione, rappresenta una qualità riferita via via ad ognuno dei tre gradi dell’Ordine.

 

L’Acacia

E’ sicuramente il più importante simbolo vegetale della Massoneria, e richiama il concetto di immortalità in grado di Maestro. L’origine di questo simbolo è legata al mito di Hiram, l’architetto del Tempio di Gerusalemme. Dopo la sua morte, infatti, i suoi assassini ne nascosero il cadavere inumandolo, ma sulla sua tomba germogliò un ramo di acacia che ne rivelò la presenza, simboleggiandone al tempo stesso la rinascita a nuova vita.
Tra le varie etimologie proposte per la parola, quella dal greco a-kakon allude all’assenza della malvagità, all’innocenza. Secondo la Bibbia, l’Arca dell’alleanza era in legno d’acacia dorato; sacra presso gli egizi ed anche tra gli arabi, l’acacia è il simbolo della speranza e della persistenza dell’anima oltre la soglia della morte fisica, e della conservazione dell’energia indistruttibile della vita.

 

La Melagrana

L’origine di questo simbolo è da ricercarsi nella tradizione biblica, poiché le colonne esterne del Tempio di Gerusalemme erano ornate con bassorilievi raffiguranti proprio questo frutto. Se il suo significato più immediato è certamente quello di abbondanza e prosperità, occorre però tener conto di altri significati: la melagrana è infatti un frutto al cui interno sono racchiusi, e strettamente connessi fra loro, innumerevoli semi, che tutti insieme costituiscono il frutto e la sua rigogliosa esuberanza. Così, per analogia, ogni seme può essere visto come un libero muratore, unico nella sua singolarità ma strettamente legato ai propri Fratelli in un’unica grande famiglia, la cui prosperità è diretta conseguenza di tale unione. Poiché la funzione del seme è quella di fruttificare, la loro abbondanza nella melagrana simboleggia anche l’augurio e la volontà dei Massoni di tutto il mondo di proliferare sempre più. Insieme, la molteplicità dei semi allude alla molteplicità di apporti sapienziali e filosofici che hanno creato, nel tempo, una tradizione compatta. Nell’iconografia massonica, la melagrana è in parte sbucciata per lasciare vedere la coesione interna, mentre la parte coperta significa la capacità di difendere i propri ideali dalla profanità che potrebbe intaccarli.

Le colonne

Poste all’ingresso del Tempio, ad occidente, in ricordo di quelle che Hiram pose all’ingresso del Tempio di Salomone, simboleggiano la dualità. Quella sormontata da tre melagrane si riferisce all’elemento femminile, all’Aria, soffio che alimenta la vita, sensibilità femminile, Mercurio dei Saggi; l’altra, che porta il Globo, a quello maschile al Fuoco, ardore vitale divorante, attività, Zolfo degli Alchimisti. E’ allora nella duplicazione del simbolo-colonna che si esalta la dicotomia tra verticale e orizzontale, tra valori terreni-ctonii e aerei-uranii, tradizionalmente fatta di ricerca degli opposti e dei complementari. Storicamente, oltre che architettonicamente, “colonna” ha connotazioni di altezza, forza, tensione, robustezza, strutturalità.
Colonna è dunque forza, e Boaz è, secondo la tradizione, dal nome del bisnonno del re Davide, il pilastro regale, quello che simboleggiava, nel tempio di Salomone, il concetto di mishpat, il corrispondente di regno e giustizia. Il dominio sugli elementi, gli uomini, se stessi, ma esercitato attraverso la potenza controllata e disciplinata.
Colonna è, ancora, perpendicolarità, stabilità, equilibrio, gioco controllato delle dinamiche che salgono e scendono, nervo di trasmissione delle energie tra basso ed alto. Jachin, primo sommo sacerdote del Tempio di Salomone, ha dato il proprio nome alla colonna che simboleggiava in esso lo zedeq, il principio della rettitudine, ispirato all’antico culto solare dei Cananei, che vede il Dio- Luce sorvegliare il mondo dall’alto. Patto incrollabile, fondamento del rapporto col divino, la stabilità significata dalla colonna gemella completa dialetticamente il ruolo delle fondamenta dell’edificio interiore che il libero muratore deve poter disegnare e realizzare.

Il Mosaico

Il Mosaico – il pavimento a riquadri bianchi e neri che sta al centro del Tempio, è anch’esso simbolo del Binario, della contrapposizione fra l’Io e l’Altro, fra Spirito e Materia, fra Vero e Falso, fra Bene e Male, fra Bello e Brutto: dei contrasti che caratterizzano la realtà, suggerendo così la dinamica della composizione dei contrari,
Non allude infatti al dissidio, quanto alla dialettica degli opposti dalla quale la realtà è definita; così nascono per esempio la coscienza di sé e capacità di rapporto, poiché non c’è senso senza accettazione dell’Altro. Ovvero, non si arriva al Vero se non ci si interroga anche sul Falso, non si conosce il Bene se non si scende anche sul terreno del Male, non si coglie la Bellezza se non si definisce il Brutto. Solo la consapevolezza che la scacchiera non ha solo riquadri bianchi o solo riquadri neri produce l’effetto armonico della comprensione, della rettitudine, della creazione artistica… Il Mosaico è quindi un monito: non c’è mai un solo aspetto limite alla possibilità di miglioramento.

Il cordone

è il fregio che orna il Tempio massonico,è costituito da una serie di nodi che simboleggiano la fraterna unione dei Mssoni sparsi nel mondo,senza distinzione di ceto,razza,religione.Il numero tre,numero sacro,simbolo dell’essere Supremo e della sintesi spirituale.Nella Tradizione esoterica ha la sua rappresentazione nel Triangolo e simboleggia,altresì,numerose manifestazioni quali:l’Aurora-Meriggio-Crepuscolo;gli stati umani(fisico-astrale-divino);la Trimurti indù(Brahma-Shiva-Vishnù).Un’antica massima indiana dice”Il numero tre è presente ovunque nell’Universo e la Monade è il suo principio”.

 

Occidente e Oriente

nascano dall’antichità dell’antico Egitto. L’Occidente rappresenta ilbuio, le tenebre, il Sole che muore. L’ Oriente: il sole che nasce, quindi  la LUCE, quella luce che simbolicamente il Massone ricerca.

Il Testimonio

è così denominato il  candelabro a sette braccia del Tempio massonico che rappresenta la continuità iniziatica e la perennità del fuoco sacro,è anche simbolo della luce dello spirito e della salvezza.Quello a sette bracci viene collocato accanto al Libro della Legge sacra;di esso si fa cenno anche nell’Antico Testamento e secondo la leggenda fu collocato da Mosè nel tabernacolo.

                                  

 

 

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